Sulla scia delle spiegazioni fornite sul vento di caduta, continuiamo a trarre spunti interessanti da questa lunga estate, contrassegnata dal caldo e dalla siccità. Anche questa volta focalizziamo la nostra attenzione su un regime di vento, tipico di condizioni atmosferiche stabili: le brezze di valle e di monte. La brezza è un tipo di vento locale (il suo dominio spaziale è molto limitato), solitamente di debole intensità (con velocità medie comprese tra i 10 e i 20 km/h), caratterizzato da una variazione della sua direzione a seconda della fase del giorno (per questa caratteristica si può definire un vento periodico con periodicità giornaliera). Nel caso della brezza di monte e di valle, tale vento è dovuto a differenze di pressione che si vengono ad instaurare tra i fondovalle e le cime appenniniche.

Al sorgere del sole il suolo inizia a scaldarsi e con esso anche l’aria sovrastante, che tenderà dunque a dilatarsi. Tuttavia, tale risaldamento non risulta essere omogeneo alle diverse quote. Infatti nel corso della mattinata i pendii delle montagne, esposti al sole, assorbono più calore dei fondovalle. Di conseguenza, l’aria sovrastante si riscalderà più rapidamente e si genererà una temporanea differenza di pressione tra i monti, a pressione più bassa, e i fondovalle, a pressione maggiore. Tale differenza di pressione genera la brezza di valle che risale i pendii durante le ore diurne.

In tarda serata invece, al tramontare del sole, l’aria in montagna si raffredderà più rapidamente rispetto alla valle. L’aria fredda, più pesante di quella calda, tenderà dunque a scivolare dalle cime verso il basso, andando a depositarsi sul fondo della valle e instaurando il classico regime di inversione termica notturna con la quota. Durante le ore notturne si attiva dunque la brezza di monte che discende dai pendii verso valle.

Questo fenomeno è stato documentato dalla stazione meteorologica di MeteoAQuilano presso “Monte Calvo di Scoppito” nel corso del mese di Agosto 2017. Come testimonia la Figura 1, la direzione del vento rilevata dalla stazione in quota subisce un’inversione durante il ciclo diurno, da Nord/Nord-Est durante le ore notturne (brezza di monte tra le 21.00 e le 07.00) e da Sud/Sud-Est durante le ore diurne (brezza di valle tra le 08.00 e le 19.00). La Figura 2 evidenzia come tale transizione avviene in corrispondenza dell’alba (07.00) e del tramonto (20.00), a testimonianza che è proprio l’irraggiamento solare la principale causa di questo regime di vento. La Figura 3 invece ci mostra come l’intensità media di questa brezza è sempre compresa tra i 10 e i 20 km/h con picchi durante le ore tardo-pomeridiane (40 km/h).

 

 

Francesco De Angelis