I rilevamenti e le analisi riportati di seguito, fanno riferimento alla sola zona presa in esame (Civita di Bagno), ma sotto molti aspetti possono ritenersi rappresentativi di buona parte dello stretto territorio Aquilano, grazie alla posizione intermedia tra fondovalle e pendio, in cui il paese sorge. Gli accumuli medi, i giorni con nevicate e la loro tipologia, sono un parametro riscontrabile facilmente in una buona porzione della valle. Il rilevamento dei giorni con manto nevoso al suolo, può invece risultare diverso per quelle zone con esposizione opposta. Infatti il versante su cui sorge Civita di Bagno, è esposto a Nord, quindi in inverno è soggetto a meno ore di sole, nonché ad un'inclinazione dei raggi non perpendicolare, rispetto al versante sud, dove però è sempre errato andare a rilevare la permanenza del manto al suolo. Ad ogni modo, per le rilevazioni, viene preso in considerazione un prato pianeggiante con un area di circa 3.000 metri quadri: i giorni di neve al suolo vengono considerati tali, se la superficie presa in esame per il monitoraggio, (abbastanza estesa e non soggetta ad ombreggiamento) è coperta da almeno un centimetro di neve, per il 51% della sua estensione per tutte le 24 ore, oppure per il 100% della sua estensione ma per almeno 12 ore. Le giornate di neve senza accumulo invece, sono quelle in cui cadono, seppur brevemente, dei fiocchi di neve assoluti e non misti a pioggia. 
L'analisi generale della nevosità sotto i vari aspetti analizzati, come già detto, può avere buoni riscontri un po' per tutta la media Valle dell'Aterno, ma con dei giusti distinguo da fare. L'Aquila città, essendo mediamente 100 metri più alta di quota, rispetto a Civita di Bagno, e 150-200 metri rispetto alla parte più bassa della valle, ha una nevosità media annua di circa 10/15 cm superiore. Un ulteriore precisazione va fatta per quel che concerne la zona ovest dell'Aquilano, verso le frazioni più occidentali del Comune dell'Aquila, ed i comuni di Tornimparte, Scoppito e Pizzoli, in cui, la conformazione e la disposizione del territorio, nonché una maggior altitudine media, favoriscono una nevosità superiore anche rispetto allo stesso centro storico dell'Aquila (ulteriori 10 cm circa). In sostanza, seguendo il percorso del fiume Aterno nel suo procedere da ovest ad est, si riscontra una diminuzione regolare della nevosità media, legata ai vari fattori precedentemente descritti. Ovviamente, ciò non vuol dire che per ogni singolo evento la regola sia sempre la stessa. Infatti è di tutta evidenza che con precipitazioni in ingresso dai quadranti orientali, la zona est, più esposta a questo tipo di configurazioni, può esprimere accumuli, a volte notevolmente superiori alla zona ovest. A chiusura, quindi, possiamo affermare che l'Aquilano, pur essendo un territorio di proporzioni non rilevanti, ha in se una moltitudine di fattori microclimatici, capaci di esprimere eventi nevosi apparentemente omogenei, ma in realtà molto variegati anche a distanza di pochi chilometri.