L'AUTUNNO

Quando si parla di autunno, la maggior parte delle persone porta subito il proprio pensiero a focalizzare il tutto con poche immagini simbolo, alberi che perdono le foglie ormai ingiallite,  un cesto di castagne, il cielo plumbeo e carico di pioggia, la nebbia del mattino con una temperatura via via più frizzante col passare dei giorni, e così via dicendo. Luoghi comuni che rispecchiano molto spesso la realtà, ma che a volte ci portano a pensare che situazioni diverse da queste, possano risultare strane. Sono frequenti infatti, in questa stagione di mezzo, delle variazioni sul tema, molto rapide nel loro susseguirsi, che inducono una parte dell'opinione pubblica a credere che il clima sia impazzito, quando invece è la scarsa memoria storica a farci pensare in maniera errata. L'idea che si ha di questo periodo dell'anno è sbagliata anche solo rispetto all'etimologia della parola stessa, che è da ricollegarsi al verbo latino augere = aumentare, arricchire, il cui participio passato auctus più la desinenza -mnus danno origine al latino autumnus. Andando ancora più alle origini, si rintraccia la radice sanscrita av- o au- che esprime l'idea del saziarsi, del godere. Ecco che, contrariamente a quanto si possa immaginare, la parola autunno non significa la stagione che prepara al tramonto, al declino dell'inverno, bensì, al contrario, la stagione ricca di frutti che la natura ed il lavoro dell'uomo hanno preparato. 

 


Tornando alle nozioni più attinenti alla meteorologia, questa stagione è per l'appunto, quanto di più ricco possa esserci, poiché il suo inizio regala spesso periodi miti e decisamente più gradevoli delle torride oppure afose giornate estive; le piogge a volte copiose, ci donano preziose riserve idriche per le falde acquifere, così come le prime nevicate sui monti accompagnate dalle precoci incursioni fredde da nord. Gli sbalzi termici però, al contrario di quanto si possa pensare, sono assai frequenti, e quindi non c'è da meravigliarsi se ad una fredda giornata ottobrina, possa far seguito una possente avvezione mite condotta dalle correnti sciroccali, molto frequenti in autunno. Tutto ciò, poiché il vortice polare ancora in fase embrionale, si lascia sfuggire delle colate fredde verso le latitudini più basse, portando alcune porzioni del nostro emisfero all'interno di questi vortici freddi, ed altre ad ottenere come risposta dinamica, delle intense correnti meridionali. 
Pertanto, in una luminosa e mite giornata di fine ottobre, esprimersi con frasi del tipo: "sembra primavera", oppure esclamare "è arrivato l'inverno", alla prima brina nei campi in novembre, è quanto di più sbagliato, poiché la cosa più giusta da pensare, è anche la più scontata: è semplicemente autunno!

 

Andrea Cucchiarella