L’inverno in corso non ha fatto finora onore al suo nome. E’ stato caldo e con scarsissime precipitazioni nevose. Tutto ciò perché partito con una configurazione troposferica sfavorevole, un ramo canadese del vortice polare sempre invadente che non ha permesso nessuna erezione dell’anticiclone delle Azzorre, punto di partenza di qualsiasi irruzione fredda sul continente europeo. La cosa si è aggravata a fine anno perché, come dissi in un precedente articolo, un poderoso raffreddamento della parte stratosferica del Vortice Polare, ha rinforzato ancora di più quello troposferico, portando corpose ondate di gelo sulla parte centro orientale del continente americano ma lasciando noi sotto le miti correnti atlantiche o peggio sotto quelle nordafricane. Ma in questi giorni la natura darà ancora spettacolo, partendo di nuovo dall’alto. Il VP stratosferico che per due mesi ha girato fortissimo e compattissimo, subirà un tracollo pazzesco, nella carta sottostante vediamo il Vortice Stratosferico a 31 km di altezza come si trova ora.

Osserviamo che ancora vige lo “status quo”, un profondissimo vortice sul Canada gira a velocità di 44.5 metri al secondo. Ma già si vede a destra un sensibile riscaldamento, per capirci il nucleo freddo si trova a -85°C mentre sulla parte siberiana, in stratosfera, gli attriti imposti dalla torsione del vortice che è non è in evidente asse sul polo, fanno alzare la temperature fino a -9 C°. Una differenza di 76 C° in poche migliaia di Km. Ma non è finita qui, le carte prevedono che fra una settimana la situazione in alta stratosfera sarà la seguente:

 

Il poderoso riscaldamento avrà effettuato un’operazione a “tenaglia” che andrà a dividere in due il Vortice Polare stratosferico, un cuneo di alta pressione “calda” andrà a dividere in due parti la zona “ fredda” del Vortice Polare. Notare come le velocità zonali si saranno ridotte a soli 3.81 metri al secondo. Questa situazione è detta Split del VP e porta un drastico cambiamento nell’assetto dell’intera colonna del Vortice stesso, diminuisce l’influenza delle correnti ovest-est e aumenta la possibilità di avere retrogressioni dal comparto siberiano verso l’Europa.

Fra 10 giorni la situazione prevista in alta stratosfera sarà la seguente:

 

 

Il Vp polare sarà ormai completamente diviso in due da una zona calda di alte pressione, ma soprattutto le velocità zonali andranno in negativo, -7.8 metri al secondo, in realtà ciò sta a significare che in quota i venti non andranno più da ovest verso est ma da est verso ovest. L’inversione dei venti zonali è il sintomo principe di quel fenomeno che è classificato come Stratwarming. Ovvero un anomalo riscaldamento della stratosfera. Esso porta ad una completa destrutturazione del Vortice Polare, ciò dovrebbe mettere temporaneamente fine all’influenza delle correnti miti atlantiche sull’Europa e all’avvento di correnti da nord e da nordest che potrebbero riportare, anche in extremis, l’inverno sul nostro continente. Negli ultimi 30 anni abbiamo avuto solo due fenomeni simili, nel dicembre 1984 e nel gennaio 2005, entrambi furono seguiti da corpose incursioni fredde sulla nostra penisola. Sarà nostro compito, nei prossimi giorni, monitorare e tenervi informati se tale eventualità potrà ripetersi anche questa volta.

 

Pasquale Contento

 

4.2.2018